lunedì 10 novembre 2008

NULLA E' IMPOSSIBILE!

“Nulla è impossibile”, è questo il titolo tra tutti quelli usciti sulla stampa di questi giorni che rappresenta meglio l'evento a cui noi, come milioni di altre persone in tutto il mondo, abbiamo assistito nella notte del 4 novembre. Per la prima volta un afroamericano, a soli 47 anni, è diventato presidente degli Stati Uniti d'America, e questa è forse la prima bella notizia di questo nuovo millennio! Il “Democratic Party” non ricordava quasi più un successo così travolgente, da quando nel '68 proprio a Grant Park, luogo in cui Barack Obama ha fatto il suo primo discorso da neo-presidente, partì la contestazione contro la Convention democratica e che fu l'inizio di tutti i guai dell'Asinello democratico, tornato da allora alla Casa Bianca solo di rado e con democratici molto sui generis, centristi e del Sud, come Jimmy Carter e Bill Clinton.Ma al di là di tutto, io credo che questa sia stata una vittoria dell'America intera, di un paese che vuole voltare pagina e che ha capito che per uscire dalla crisi non serve chiudersi in se stessi e mostrare i muscoli ma bisogna allargare i propri orizzonti, tenere aperti i canali del dialogo e farsi bandiera dei diritti di tutti, indipendentemente dal colore della sua pelle e dalla sua classe sociale.
(“...la vera forza della nostra nazione non è nella forza delle nostre armi o nell'abbondanza delle nostre risorse, ma nel potere duraturo dei nostri ideali: democrazia, libertà, opportunità e inflessibile speranza.” B.Obama)
E gli Stati Uniti hanno capito, sono ben lontani dal patetico teatrino della politica nostrana..Loro non sono più un paese di Stati rossi e Stati blu (concetto su cui l'ex presidente repubblicano Nixon ha fondato l'egemonia repubblicana..), ma sono un unico popolo indipendentemente da ogni distinzione, tanto che lo stesso McCain l'ha definito “mio presidente”.Obama poi nel suo discorso ha detto che sarà il presidente di tutti e che ascolterà anche la voce di chi non l'ha votato e di chi non sarà d'accordo con le decisioni che prenderà. E questa cosa mi fa molta rabbia, perché mai noi qui in Italia siamo stati così lontani da quest'affermazione..E' anche questa la forza di un popolo, che si riconosce in legami più forti dell'appartenenza politica! E chi governa un paese ed un popolo deve capire che lo fa a servizio di una comunità e non per garantire i suoi interessi personali.Comunque in America il cambiamento è arrivato, la rivoluzione dolce è cominciata, e chissà che un giorno si possa parlare di rivoluzione anche nel nostro Paese.
(“Questo è il nostro tempo, tempo di rimettere la gente al lavoro, di aprire le porte delle opportunità per i nostri figli; di far tornare prosperità e promuovere la causa della pace; di ribadire il sogno americano e riaffermare quella verità fondamentale che, tra tanti, noi siamo una cosa unica; che mentre respiriamo, speriamo. E lì dove ci scontriamo con il cinismo ed i dubbi e con coloro che ci dicono che non possiamo, noi rispondiamo loro con quel credo senza tempo che riassume lo spirito di un popolo: sì, noi possiamo. Grazie a voi, che Dio vi benedica, e che benedica gli Stati Uniti d'America.” B.Obama)


Pietro Galiazzo

vedi il video: http://it.youtube.com/watch?v=Qq8Uc5BFogE

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